sabato 14 gennaio 2012

Lettera aperta alle mie amiche di pancia


Cara Elena, Emilia, Milena, Sabrina, Alessandra, Stefania, Giusy, Cinzia, Serena, Ilaria, Silvia e care tutte le altre mie amiche di pancia,

sono seduta su una di quelle poltrone-letto del regno di Op dove noi mamme ospedalizzate passiamo la notte in un dormiveglia inquieto, aspettando che il sonno arrivi a consolarci un po'. Ora, però, è giorno e ho appena bevuto un caffe' macchiato bollente che il papa' di Angelo mi ha portato dal bar del Grande Ospedale. Il piccolo dorme nel letto a fianco in attesa di fare un prelievo, dopo il quale forse usciremo per passare almeno la domenica a casa, prima della chemio di lunedì. Così ho finalmente un po' di tempo per scrivere a voi.

Sono giorni e giorni che vi penso e cerco le parole giuste da dirvi, dopo questi mesi di imbarazzato e strano silenzio. Vi penso da quando ho comprato il calendario nuovo e ho preso in mano quello vecchio, con le stampa di Van Gogh, per buttarlo via. L'ho sfogliato un po', prima di destinarlo al cestino, per vedere cosa c'era scritto nei quadratoni del gennaio di un anno fa. Ho sorriso e poi ho piagnucolato un po', alla vista di scarabocchi piuttosto monotematici dedicati a ecografie di controllo, visite ginecologiche, curve glicemiche, lezioni del corso preparto.

Un anno fa, a quest'ora, ero incinta di sette mesi e Angelo rotolava spensierato nella mia pancia. Avevo scelto il passeggino, ordinato il lettino, comprato le quattro tutine per i giorni al nido, le orribili camicie con i bottoni davanti per il parto, gli assorbenti giganti, gli inutili calzini bianchi da ospedale. Anche voi indossavate una pancia più o meno grande, o avevate appena dato alla luce un cucciolo ed eravate in piena estasi da nascita e rinascita.

Abbiamo passato ore al telefono a parlare di posizioni del travaglio, libri sulla puericultura, moduli per l'asilo nido, decaloghi sull'allattamento al seno e marche di pannolini. Ci siamo scambiate mail su negozi online di creme biologiche anti smagliature per noi e anti arrossamento per loro, abbiamo sfogliato cataloghi per vacanze al mare in strutture attrezzate con miniclub e biberoneria, abbiamo organizzato gite in camper, passeggiate al parco e trasferte fuoriporta, abbiamo scoperto insieme i segreti delle basi Isofix e dell'aereosol a ultrasuoni. Quando è nato Angelo mi avete sommerso di regali bellissimi, lettere che conservo in quaderno azzurro con l'elastico rosso, tubetti di pomate per l'allattamento che avevate appena finito di usare e a voi non servivano più o domande sull'efficacia dell'epidurale visto che il prossimo turno sarebbe stato il vostro.

Alessandra mi ha spiegato che durante il parto la respirazione e' l'antidolorifico piu' potente, Elena che il pannolino era meglio cambiarlo dopo le poppate. Milena mi ha chiesto se davvero si sopravvive sereni a 36 ore di travaglio, Sabrina mi ha promesso che Angelo e i suoi due gemellini prossimi venturi avrebbero giocato a raccogliere i "Sangiuseppe" nel terreno col bicchiere di plastica, in campagna, come facevamo noi da bambine. Con Cinzia ricordo una telefonata bellissima sulla prima volta che aveva sentito il battito del cuore della piccola Emma, Emilia me lo ha detto su Facebook, in chat, che aveva Nina nella pancia.

E poi Stefania, Serena e le "amiche del consultorio", con cui ci siamo viste gonfie come balene e poi imbranate con i cuccioli appena nati in fila davanti alla bilancia dell'ostetrica da cui li portavamo a pesare già dai primi giorni di vita. Mi aspettavano al bar per il caffe' decaffeinato e il cornetto senza crema, prima dei nostri giovedi' dello spazio mamme. Giravamo per il quartiere con i nostri passeggini, ancora incapaci a scendere un marciapiede senza il rischio di ribaltarlo o a non farci cogliere dal panico davanti a un pianto improvviso. Trasformavamo, tutte e contemporaneamente, la nostra vita in qualcosa di nuovo e preistorico insieme. Ne eravamo sconvolte e entusiaste, nonostante le occhiaia e i capezzoli screpolati.

Poi Angelo ha incontrato il suo destino e ci è cascato dentro. Ha attraversato lo specchio ed è finito dall'altra parte, nel Paese senza meraviglie che poi e' il regno di Op. Per molti mesi le parole per raccontarvelo io non le ho trovate. E così vi siete ammutolite anche voi, vostro malgrado e senza colpa. Abbiamo smesso di parlare di latte e tutine, notti insonni e nonni invadenti. Il nostro viaggio insieme è stato interrotto bruscamente, il panorama fuori dai nostri finestrini non è stato più lo stesso.

Però, care amiche di pancia, per favore, non sentitevi inadeguate se mi parlate ancora del raffreddore dei vostri piccoli e delle fatiche dello svezzamento. Di quanto è duro l'inserimento al nido e di quella volta che siete scappate al pronto soccorso per la sesta malattia. “Certo, niente in confronto a quello che state passando voi”, mi ripetete ogni tanto, scusandovi della presunta banalità dei vostri problemi e dei vostri argomenti, che poi erano anche i miei, fino a qualche mese fa. Come se voi foste mamme meno straordinarie e speciali di me, quando invece abbiamo imparato a essere mamme straordinarie e speciali insieme. Scusandovi anche un po' della vostra felicità, che non è niente di diverso da quello che io vi auguro, ora e sempre, e da quello che io desidero con ogni mia cellula per voi e per i vostri figli. Per tutti i figli del mondo.

Se c'è una ferita che mi brucia più di tutte, della nostra prigionia nel regno di Op, è il divieto di vedere gli altri bimbi che hanno imposto ad Angelo fino alla fine delle chemioterapie. Per un bimbo immunodepresso e senza vaccini, i suoi simili che hanno vita libera e senza catene fuori dal Grande Ospedale sono purtroppo un pericolo, un rischio da non correre. Così ho dovuto rinunciare a voi e ai vostri piccoli e al nostro sogno di vederli crescere insieme, che un anno fa, a quest'ora, sembrava così scontato e portata di mano. Ma voi ci saprete aspettare.

Nel frattempo, non leggete le nostre storie pensando che siamo genitori-eroi e minimizzando le vostre quotidiane gioie e le vostre ordinarie disavventure. Al nostro posto, avreste fatto lo stesso e forse meglio. E noi al vostro stamattina, che è sabato e fuori c'è il sole, ce ne saremmo andati senz'altro a fare un giro al lago o, perché no, a fare spese in un centro commerciale. Altro che il caffè macchiato bollente del bar del Grande Ospedale. Altro che i prelievi nel regno di Op.

26 commenti:

  1. ho scoperto il tuo blog solo da qualche giorno,e gia' sono parte di lui....Ti abbraccio,anche se non ti conosco,e bacio forte forte Angelo e tutti i bimbi del mondo di op...E' una lama nel cuore questo blog.E a volte mi immedesimo troppo..avendo un bimbo con una malattia genetica,che potrebbe degenerare....

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  2. quello che descrivi è quello che accade ogni volta che uno di noi attraversa lo specchio, incontra il roprio destino e ci casca dentro...gli altri non riescono a trovare le parole, piano piano si allontanano, non riescono a starti vicino e non ne hanno colpa. ma è la prima volta che leggo tanto amore e tanta comprensione per quello che accade dall'altra parte. è la prima volta che incontro una persona così empatiacmente strabica, con un occhio riesci a vedere il tuo mondo e con l'altro vedi il resto. Grande insegnamento di umana sensibilità. grazie e un abbraccio Mina

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  3. sei una GRAN DONNA. Come tutte le mamme... grazie per condividere con noi i tuoi pensieri.

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  4. sono sicura che le tue amiche "di pancia" capiranno benissimo e lo apprezzeranno così come me che, anche se "da lontano" , vi penso sempre e seguo il vostro viaggio pregando che la vita "normale" possa presto accogliervi!un abbraccio grande
    mire

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  5. Ciao!
    ho letto la tua lettera su Vanity Fair. Sono una giovane ragazza, non ho bimbi ma spero di averli...
    Penso che il tuo grosso coraggio e la tua voglia di parlare possano fare tanto!
    In bocca al lupo a te, a tuo marito e al piccolo Angelo

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  6. Questo blog è qualcosa di bellissimo. Troppe volte diamo tutto per scontato, troppe volte ci lamentiamo per niente. Basta un attimo e tutto può cambiare per sempre. Oggi ho due bambini di 11 e 3 anni, il più grande quando aveva 18 mesi è rimasto quasi una settimana in coma a causa di una meningite. Basta un attimo, davvero, e la vita cambia per sempre!!! Un abbraccio di vero cuore a te e al tuo piccolino!!

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  7. Come sempre arrivi dritta al cuore

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  8. ciao,Rossella, sono una neuropsichiatra infantile..e ho spesso a che fare con la sofferenza e con la tristezza...ma poi capita che le cose vadano bene..che le situazioni migliorino..bisogna solo avere fiducia e sperare e pensare a domani perchè sarà sicuramente meglio..quando i miei giovani pazienti soffrono io dico sempre di scrivere...di mettere su un foglio le loro sofferenze o i loro pensieri..perchè così ti liberi la mente..e non ci pensi più..non si dimentica, ma è sempre li.. su quel foglio di carta dove lo potrai leggere e rileggere quando vorrai....forza..continua e non mollare..non sei sola..ora ci siamo anche noi con te..

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  9. scusa volevo dire Paola...ciao...

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  10. Ciao Paola ogni giorno visito il regno di op per trovare un tuo scritto e cerco di capire come và..e prego sempre che Angelo inizi a vivere la sua vita come tutti bimbi .Un grande abbraccio Rosa C.

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  11. Il tuo blog mi è stato segnalato da una mia amica e da quel momento è come se vivessi davanti ad uno specchio... Quel che accade nella tua vita è quel che accade nella mia...
    Il mio bimbo e la mia famiglia viviamo nel regno di OP da 2 anni e mezzo.
    Hai ragione non siamo mamme eroine, siamo solo mamme che vivono il destino dei propri figli tentando di farlo diventare sempre migliore e accettabile.
    Ti abbraccio e bacio Angelo
    Daniela e Leonardo

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  12. Ho trovato per caso il tuo blog. Mi sono commosso perché sono un nonno con due bimbi magnifici e sanissimi, ma trascorro molto tempo in Africa dove trovo tutte le possibili malattie e le possibili povertà, dove vedo bimbi allegri e spensierati che muoiono di Aids o di denutrizione. Anche le loro mamme sono serenem, come te.
    Essere mamma deve essere veramente la cosa più bella del mondo!
    Un abbraccio. Paolo

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  13. Ciao Paola, come sempre mi colpisci al cuore, il piccolo Simba ha acconto una grande e forte Leonessa! Un bacio grande
    Giovanna Patimo

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  14. Cara Paola,
    ho vissuto nel Regno di Op per 15 lunghissimi e tristissimi mesi. Il mio bimbo purtroppo non c'è più ma fortunatamente tantissimi suoi compagni di sventura sono usciti da quel regno e ne sono usciti più forti di prima, maggiormente consapevoli del valore della normalità che molto spesso ci annoia. Auguro a te e al tuo Angelo ogni bene con tutto il cuore. Un fortissimo abbraccio.....

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  15. Coraggio tutto passa, ciò che conta è avere fiducia in chi lavora nel regno op e se credi affidati a chi ha braccia grandi per accogliere chiunque ha bisogno di lui....un bacio immenso al tuo Angelo!!!

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  16. Leggo queste parole e rivedo nella tua forza, nella tua determinazione, nel tuo amore tutto quello che ogni giorno scorre davanti ai miei occhi nelle stanze verdi-azzurre di un altro grande ospedale...vedo la paura per una febbre improvvisa, la gioia per un esame che dice che tutto sta andando nel migliore dei modi, il sollievo, la disperazione..un'altalena di emozioni che a volte è davvero difficile gestire anche per chi sta dall'altra parte e ti fa chiedere "come si fa?"..grazie per tutto quello che persone come te riescono a dare a noi, dottori, infermieri, ausiliari...un bacio al tuo piccolo grande guerriero.

    vale

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  17. ciao Paola... non riesco a trovare parole per descrivere cosa ho provato leggendo il tuo blog... vi auguro che Angelo possa uscire presto dal regno di Op... Guarito e pronto per vivere la sua vita senza quel maledetto male!

    Un abbraccio forte

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  18. Questo tuo post è un'ondata di luce. Grazie.

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  19. Questa tua lettera è particolarmente bella perché riesce a esprimere con parole personali quello che si può provare in situazioni completamente diverse. Avrei voluto scriverne una simile alle tante amiche che hanno smesso di annunciarmi di essere incinta per la seconda volta, che non mi parlano quasi mai dei loro bambini perché io non ne ho avuti. Forse avrei dovuto chiedere loro Ma davvero mi fate così stupida e così egoista da non sapere gioire delle vostre gioie? O forse è il contrario, come il tuo caso dimostra cara paola, che quando si è privati di una gioia si da più valore a quella degli altri. Nel mio caso senza invidia e senza rimpianti. Nel tuo, con la speranza di poter tornare presto a vivere quelle piccole gioie e preoccupazioni che hanno le mamme i cui bambini nn sono imprigionati nel regno di OP. grazie
    mella

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  20. Ti leggo sempre e non trovo le parole per ringraziarti. Spero di abbracciarti prima o poi.

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  21. Sono entrata nel tuo blog,resto stupefatta non (solo) del coraggio ma anche e soprattutto della delicatezza di queste pagine, ho un figlio, l' ho inseguito per sette anni, e infine lo abbiamo adottato, un dolore grande seguito da una gioia immensa, e ho provato sulla mia pell(anche se molto meno di te) cosa significa pensare alla vita 'placida' dei genitori che hanno un percorso normale. Ti abbraccio forte, continuero' a seguirti sempre

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  22. ciao cara,anche io ho letto di te su un giornale;ti sono vicina con tutto il cuore,vorrei poter fare di tutto per Te e per il tuo Angelo,ma l'unica cosa che posso offrirti è il mio affetto e il cervello di mia figlia,che si occupa di ricerca su queste malattie.non ci sono parole per esprimere quello che ci trasmetti con il tuo blog,spero che la nostra forza collettiva ti aiuti.un abbraccio grande grande

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  23. Semplicemente fiero di essere tuo zio.
    Michele Natalicchio

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  24. ciao Angelo....grande Simba! ho letto stamattina la bella lettera che tua mamma, una vera leonessa, ha scritto su Vanity. Una bellissima lettera che parla di te, del tuo coraggio, della tua foza e vogli di vincere una guerra che tu, neonato-soldato del regno di Op, stai combattendo da vero guerriero. ti mando l'abbraccio dei miei bimbi che fanno il tiffo per te, e dal mio cuore una grande bacio alla tua mamma!
    mi hai fatto fermare un attimo a riflettere sulla sofferenza ingiusta dei bambini...in questo mondo frenetico e superficiale: grazie!
    farò una preghierina ogni sera con i miei piccoli per il tuo adorato Angelo, forza!!

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  25. SONO MAMMA E INFERMIERA NEL REPARTO DI ONCOLOGIA DEL FATEBENEFRATELLI E PENSO CHE TU SIA UNA PERSONA STRAORDINARIA

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  26. Sei fantastica, hai dato voce alla mia incapacità di mettere nero su bianco i sentimenti di una mamma che come te ha vissuto per due anni nel regno di op e che ora è li, solo al limite del regno e con la paura di vederlo di nuovo riapparire. E' un tuffo al cuore leggerti, perchè so tutto ed ho provato tutto quello che tu ed il tuo leoncino state passando ora. Siete nel mio cuore e nelle mie preghiere!! Ti sostengo tanto... M.

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