venerdì 9 dicembre 2011

Camomilla e Nesquik

Gabriella avrà quarant'anni al massimo. I capelli ricci e biondi, le forme morbide, un pacchetto di sigarette sempre in tasca, la foto di Renato Zero come sfondo del cellulare. Da vent'anni, stretta nel suo camice verde, lavora nel Grande Ospedale come portantina del regno di OP. Pulisce le stanze e i corridoi e accompagna i piccoli nei loro lettini con le ruote a fare le Tac, le risonanze, le ecocardio o gli interventi in chirurgia.

"Sono l'ultima ruota del carro", ripete a tutti, imbracciando l'asta del mocho, che è più alta di lei. "Non ce la faccio più a stare qui", aggiunge, spingendo i lettini tempestati di adesivi e sepolti dai pelouches e sbuffando verso l'ennesimo ascensore che non arriva mai.

Mente due volte. Perchè Gabriella, in fondo, non lavorerebbe in nessun altro posto al mondo. Lei che non ha figli e dispensa carezze in testa a tutti, perchè "questi marmocchi so' tutti figli miei". E poi perché senza Gabriella (e Pierluigi, e Francesco, e Diana, gli altri portantini come lei) qui non sarebbe lo stesso.

Sono loro che la mattina ti danno il buongiorno. Spingono un carrello pieno di fette biscottate, microconfezioni di Nutella e barattoli gialli di Nesquik da accompagnare al latte bollente, come si fosse a casa. E sono loro che la sera passano con quel pentolone fumante, i bicchieri di plastica, la zuccheriera col cucchiaino e chiedono a mamme e bambini, sfiniti e ormai in pigiama: "camomilla?".

E, improvvisamente, in mezzo alle tante domande idiote che ci si sente rivolgere dalla mattina alla sera da tutti quelli che nel regno di OP, beati loro, non ci hanno mai messo piede, sembra arrivata, puntuale e definitiva, la domanda più intelligente del mondo.

"Camomilla?".
Certo che sì.
E domattina anche un po' di Nesquik.

6 commenti:

  1. Stupenda Gabriella con in mano sempre il suo pacchetto di sigaretta, pronta a dispensare sorrisi e sguardi anche sul piccolo terrazzo dove si crea un microcosmo anomalo di nonni, zii, amici. Un microcosmo vivo e combattivo, dove le ore scorrono molto lentamente nell'attesa di poter entrare anche solo 10 minuti per regalare una pacca sulla spalla a Mamma e Papà e dispensare un piccolo sorriso al piccolo Simba. Zia Ross

    RispondiElimina
  2. Commossa, leggo e dagli occhi scendono lacrime.
    Mi rendo conto, pensando a coloro che vivono nel mondo di OP, di quanto non sia banale la frase " basta che c'è la salute"
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Carisima ho iniziato a leggere e sempre piu' mi riconosco nelle tue parole e le mie lacrime solcano il mio cuore. IO e mia figlia, andiamo sempre meno nel regno di op ma ci siamo dentro sempre, perche' non si puo' dimenticare niente di tutto ciò che è stato.... Oggi dopo tanti anni mi ritrovo a combattere contro le mie ansie, le mie paure orribili e cerco in ogni modo di non far trapelere alla mia bambina che ho perso la serenità per sempre... Quanto sono fragile e forte nello stesso tempo nel vivere una quotidianità con gente che nel regno di op non c'è mai stata e che, forse per paura, non riesce ad affacciarsi neanche solo per un attimo....Oggi questa sono io...Io, come un bambino impaurito cerco di rientreare in un sistema di vita normale che non mi appartiene piu' e faccio fatica...; Io che ascolto i sogni delle mamme normali per le loro figlie e sorrido ma una fitta al cuore mi assale...; Io che mi sento ridicola ogni qual volta mia figlia, in pubblico, mi regala un emozione, allora piango, piango e piango cercando di soffocare qualsiasi rumore, piango di gioia perchè ancora oggi lei è con me...; Io che ho paura delle mie esagerazioni nel manifestare dolore e felicità e cerco di combatterle, di combattermi, perchè non voglio che sappiano di me, di lei, perchè non voglio fare pena e non voglio che abbiano pena di me e soprattutto di lei e non voglio la pacca sulla spalla e non voglio sentirmi dire delle frasi di consolazione che mi mandano in bestia..., Io non voglio niente, solo godermi mia figlia che mi fa urlare un pianto di gioia, non voglio che la mia emozione venga strozzata per non sembrare pazza agli occhi di gente che nel regno di op non c'e' mai stata, ed è in questo momento che rientro nel regno di op, mi manca la comprensione delle mie mamme sorelle perchè noi mamme del regno di op conosciamo ogni tipo di pianto e non ci giudichiamo, sappiamo che c'è il pianto della diagnosi che è muto , il pianto della speranza è segreto , il pianto di buon esito della terapia è urlato, il pianto della malattia che avanza è rabbia, il pianto della morte è assordante. Ogni pianto scaturisce un immediata solidarietà che ti lega per sempre...;Ancora Io che vengo chiamata da maestri e allenatori per parlare dello stato di salute di mia figlia e amaramente leggo in loro il terrore negli occhi e nell'anima e in silenzio, con i loro occhi, ti implorano di smetterla di parlare perchè è troppo forte cio' che tu li stai dicendo e mi ritrovo a sminuire cio' che non deve essere sminuito, perchè lei c'e' e si trascina addosso solo degli effetti collaterali che non sono poi così gravi per noi del regno di op ma loro normali non sanno che cosa è grave per noi, per noi mamme di op è grave sentire le urla di dolore di tuo figlio mentre devi starli accanto e c'e' chi lo fa con tanta forza, chi lo fa coo dolore, chi si assenta... ma tutte noi mamme abbiamo in comune quel senso di impotenza che ti fa orribilmente e vergnognosamente schifo che ci fa sentire in colpa per non essere riuscite a dare ai nostri bambini una vita serena. Questa sono io oggi dopo tanti anni di appartenza all'inimamginabile mondo di op. Un abbraccio

    RispondiElimina
  4. Luisa, ricambio questo abbraccio di tutto cuore. Questa tua lettera è un regalo speciale a questo piccolo blog. L'abbiamo letta insieme ad altri genitori, in reparto, e ci siamo sentiti profondamente compresi. Ti stringo. Paola

    RispondiElimina
  5. e io mi sento finalmente ascoltata e compresa da te e da voi mamme del regno di op. Un caro saluto a tutto il vostro reparto

    RispondiElimina
  6. Ciao Paola, ho scoperto da poco questo tuo blog e volevo esprimere la mia vicinanza a te che sei mitica!
    Un saluto affettuoso a tutto il mondo di OP e ai vostri dolci marmocchi! :) Sono con voi grandi piccoli guerrieri! :)
    Coccinella

    RispondiElimina